Perchè isolare le pareti divisorie?
Le pareti divisorie sono muri di partizione tra due proprietà annesse o tra due ambienti dello stesso edificio.
Se le pareti non sono opportunamente isolate, il rumore può essere un problema, poiché il suono può passare facilmente attraverso di esse.
La normativa vigente nazionale prevede che i divisori verticali tra diverse unità immobiliari debbano garantire determinati requisiti minimi: termici, acustici e, nel caso di pareti di compartimentazione, anche in ambito di prevenzione incendi.
Le pareti di compartimentazione, infatti, oltre a svolgere funzioni termiche e acustiche, sono in grado di garantire prestazioni di resistenza al fuoco, in modo da suddividere l’edificio in più aree, con lo scopo di controllare e contenere la propagazione del fuoco ed i suoi effetti, in caso d’incendio.
Vediamo meglio nel dettaglio le diverse tipologie di pareti divisorie e come isolarle.
1. Pareti divisorie in laterizio
La soluzione tecnologica consiste in un pacchetto composto da strati massivi (composti da due diverse tipologie di elementi in laterizio) separati da un’intercapedine con interposto l’elemento isolante in lana di roccia (a mono densità o a doppia densità).
Per questa applicazione, il requisito che richiede maggior attenzione progettuale e in fase esecutiva è rappresentato dall’isolamento acustico. In questo ambito, l’utilizzo di due murature con interposto un elemento isolante fibroso, come la lana di roccia, crea il sistema denominato “massa-molla-massa”. Ciò contribuisce a creare ambienti protetti dal rumore, garantendo privacy e comfort
2. Pareti con placcaggi e contropareti
L’installazione di un placcaggio o di una controparete è un intervento indicato per migliorare le caratteristiche acustiche di un divisorio esistente in quanto consente di ottenere elevate prestazioni in poco spazio e con limitato disagio per gli occupanti.
La parete esistente può essere isolata, da un solo lato o da entrambi i lati, mediante pannelli rigidi in lana di roccia a doppia densità accoppiati su un lato con lastra in gesso rivestito, oppure realizzando una controparete con l’impiego di lastre in cartongesso e/o gessofibra con interposto un elemento isolante fibroso in lana di roccia.
Realizzare un placcaggio o una controparete su un divisorio esistente con scarse caratteristiche di fonoisolamento può permettere di incrementare l'indice Rw. La posa di un secondo strato di lastre in cartongesso sfalsato può contribuire ad un ulteriore incremento del potere fonoisolante dell'intera parete.
3. Pareti leggere a secco
Anche per le pareti leggere a secco, il requisito che richiede maggior attenzione progettuale e di esecuzione è rappresentato dall’isolamento acustico. L’utilizzo di due lastre in cartongesso e/o gessofibra con interposto un elemento isolante fibroso in lana di roccia crea, anche in questo caso, il sistema “massa-molla-massa”.
La soluzione tecnologica consiste in un pacchetto definito da strati leggeri (composti da elementi in cartongesso e/o gessofibra) separati da un’intercapedine con interposto l’elemento isolante in lana di roccia (mono densità o a doppia densità).
Tale pacchetto tecnologico consente di ottenere risultati elevati di fonoisolamento con masse e spessori ridotti.
Si raccomanda la massima cura nell'installazione. E' utile procedere al raddoppio delle lastre esterne con il secondo strato sfalsato rispetto al primo.